Puzzle: tanti i benefici per adulti e bambini
In questi giorni di pioggia si hanno poche occasioni e poca voglia di uscire, dunque perché non dedicarsi a realizzare un puzzle?
I benefici di questo passatempo sono molteplici, a dirlo è la comunità scientifica, concorde sul fatto che si tratta di un ottimo strumento per allenare il cervello.
Lo stretching celebrale
I puzzle mantengono il cervello in costante allenamento: aiutano a esercitare la memoria, a migliorare la concentrazione e a stimolare l’intuizione.
Hanno inoltre un potere rilassante, un puzzle può infatti essere un pretesto perfetto per trascorrere del tempo da soli in totale relax. Tenendo la mente occupata, poi, ci alleggeriscono da preoccupazioni e ansie.
E ancora rafforzano le funzioni cognitive, contrastando l’invecchiamento precoce negli adulti, migliorano la capacità di percepire lo spazio e il problem solving. E se non fosse abbastanza, sono perfetti per stimolare la creatività!!
I puzzle stimolano le capacità cognitive degli anziani
I puzzle richiedono concentrazione mentale e attenzione prolungata, il che è fondamentale per stimolare le capacità cognitive degli anziani. Per risolvere il rompicapo devono analizzare, risolvere problemi, usare la memoria e la logica. Una stimolazione cognitiva che può aiutare a mantenere e migliorare le facoltà mentali.
Maneggiare i pezzi del puzzle aiuta inoltre a migliorare la coordinazione e la motricità fine delle persone anziane, che possono così rafforzare la coordinazione occhio-mano e mantenere la propria agilità fisica.
E dei bambini
Coordinamento e capacità di pensare in modo spaziale, questi i vantaggi per i bambini che, attraverso i puzzle, imparano anche a essere più concentrati e pazienti.
Questo tipo di giochi aiuta anche a sviluppare soluzioni di problem-solving e competenze motorie. L’abilità di risolvere problemi attraverso i puzzle è una capacità preziosa per i più piccoli, perché imparano a usare la mente e a pensare in modo logico.
Puzzle: un po’ di storia
A creare il puzzle è stato John Spilsbury, un cartografo inglese.
Di necessità virtù, l’idea nacque dal bisogno di rendere più interessante l’insegnamento della geografia per i suoi studenti. Il primo puzzle consisteva infatti in un planisfero fatto a pezzi su una tavoletta di legno, che gli studenti dovettero mettere insieme per ricostruire il mondo. Ovviamente i vari pezzi non erano tagliati in modo casuale, ma seguivano i confini delle singole nazioni.
Con il tempo l’invenzione continuò a essere applicata anche per spiegare altri concetti.
Solo nel 1910 arrivarono i primi puzzle a incastro, più simili a quelli che conosciamo oggi, ma ancora realizzati in legno. Fu nel dopoguerra, intorno agli anni ’50, che videro la luce i primi puzzle di cartone, materiale che comportò miglioramenti non solo sulla quantità di produzione, ma anche sul costo, sulla qualità e sulla varietà.!