L’oggetto transizionale è un oggetto che ha assunto un significato speciale per il bambino e di cui i genitori riconoscono intuitivamente l’importanza. I peluche sono tra gli oggetti transizionali più comuni e preferiti dai più piccoli, dei veri e propri compagni di gioco e una risorsa emotiva.
Morbidi e colorati, i peluche possono essere facilmente abbracciati, morsicati, stretti e stropicciati; portarli dappertutto è semplice, motivo per cui diventano una presenza costante nella vita dei piccini. Allo stesso modo anche le copertine o i doudou possono essere scelti come oggetto transizionale, poiché hanno la stessa funzione consolatoria e la stessa caratteristica di portabilità.
Qualunque sia il giochino preferito dal bambino, è importante capire che la scelta di un oggetto transizionale non indica debolezza, ma rappresenta un utile strumento di crescita psicologica.
La decisione spetta al bambino!
La scelta dell’oggetto transizionale è del tutto personale e non tutti i bambini ne sentono il bisogno. Se alcuni sono in grado di confortarsi senza dover ricorrere a un gioco in particolare, altri sostituiscono l’oggetto fisico con un’abitudine o un rituale. È importante che i bambini che invece lo richiedono siano liberi di scegliere quello che preferiscono.
Di solito l’attaccamento a un particolare peluche inizia con le prime esplorazioni: quando il piccolo inizia a camminare, a muoversi nell’ambiente distaccandosi dalla figura materna, può sviluppare la necessità di accompagnarsi a un oggetto in grado di incoraggiarlo. Sì, perché l’esplorazione esercita il suo fascino, ma dietro ogni avventura si nasconde sempre un po’ di preoccupazione, quindi meglio farsi scortare da un fedele amico!
Oggetto transizionale anche fuori casa
L’oggetto transizionale del bambino lo seguirà in ogni avventura, incarnerà tutte le sue emozioni e saprà dargli sicurezza. E i genitori devono assecondare questo suo bisogno, accudendo e avendo cura del peluche preferito del bimbo.
Il peluche assorbe il profumo della casa, della mamma, di tutto quello che significa calore e sicurezza per cui è consigliato non lavarlo troppo spesso, così che il piccolo possa farsi consolare dal suo odore rassicurante anche fuori casa. L’oggetto transizionale può infatti aiutare ad affrontare una visita dal pediatra, un viaggio, il primo giorno di scuola o qualsiasi altra nuova esperienza con maggiore fiducia e quindi con maggiore serenità.
Peluche nanna: un alleato per le notti serene
Il peluche, in quanto oggetto transizionale, offre un conforto psicologico al bambino e ha un intrinseco potere calmante tale da rilassare fino a permettere una nanna serena.
Nei primi mesi di vita è consigliato introdurre un doudou nella culla, una sorta di peluche di piccole dimensioni, con poche cuciture e privo di elementi applicati che potrebbero risultare pericolosi per il neonato. Il doudou per la nanna può aiutare a ricreare un ambiente sicuro, rilassante così da abbassare i livelli di cortisolo e favorire una nanna tranquilla. Lo stesso vale per i bambini più grandi che possono andare a letto con il loro pupazzo preferito.
La scelta del giusto compagno di nanna diventa un gesto d’affetto, un aiuto al bimbo che, grazie alla suzione e alla manipolazione del suo peluche nanna, troverà consolazione e riuscirà a dormire serenamente. Ovviamente l’utilizzo del doudou per il neonato così come del peluche per il bambino non è indispensabile, alcuni semplicemente non ne sentiranno la necessità e troveranno conforto in una macchinina, in una lucina lasciata accesa o nella storia della buona notte.
Oggetto transizionale: quando toglierlo
Impedire al bambino di portare con sé il gioco che gli offre conforto psicologico non è funzionale per la sua serenità. Se gli adulti intorno a lui si dimostrano in grado di accettare questa sua necessità, il piccolo saprà di essere capito in ogni suo bisogno e che quindi potrà trovare ascolto e consolazione nei momenti di difficoltà.
La risposta a quando togliere l’oggetto transizionale al bambino è mai. Sarà lui a volersene separare quando sarà in grado di gestire l’assenza della mamma e ogni altra nuova situazione con maggiore disinvoltura.
reno, in grado di affrontare ogni difficoltà con tranquillità.